lunedì 3 novembre 2008

Ma dove sono i cow boys?

Ispirato da una discussione a pranzo con i soliti noti dell'orso, nonche' dalle elezioni imminenti, oggi: post impegnato.

Del rapporto degli americani con il cibo (in particolare con la carne) si potrebbe parlare molto dal punto di vista sociologico. Ma e' la produzione di questa che oggi mi preoccupa. Non solo negli Stati Uniti si fa libero uso di ogni metodo artificiale conosciuto per aumentare la produzione (antibiotici, ormoni, ogm, ...), ma la produzione di carne nelle cosiddette "factory farms" e' pratica comune ed a mio parere disumana.
Non sto qui contestando il fatto di mangiare carne, che trovo in effetti naturale.
Ma le condizione disumane con cui queste bestie sono sfruttate non ha nulla di "naturale". Il video su meat.org sara' anche di parte, ma guardare cio' che dice wikipedia non aiuta di certo.
  • Mutilazioni (per impedire agli stessi animali di "ferirsi" a seguito di pazzia dovuta al confinamento prolungato)
  • Sfruttamento di animali malati (e.g. negli stati uniti e' permesso vendere carne di animali con cancro)
  • Antibiotici ed ormoni per stimolare la crescita e/o la produzione di latte/uova
Tutto questo e' "legale". Non ci sono macellai qui in California (almeno: non ne ho mai visto uno, pur avendo girato parecchio...). Ma le mandrie ed i cowboys dove sono finiti?

Le conseguenze vanno al di la' del trattamento etico degli animali.
Questa metodologia produttiva e' estremamente prona al diffondersi di malattie (antibiotici preventivi sono la norma in tutti questi "allevamenti"). L'abuso di antibiotici ha problemi che noi tutti conosciamo. Paesi terzi stanno iniziando ad importare questo modo di produrre cibo e spesso implementazioni imperfette hanno portato al diffondersi di ceppi infettivi resistenti agli antibiotici che nel nostro mercato globalizzato ha conseguenze devastanti. (non sto dando contro alla globalizzazione, per favore, niente polemiche...)
La dipendenza da singole specie (oltre che da poche grandi societa') ci mette a rischio, su una cosa importante come il cibo.
Come si puo' sostenere che queste misure sono necessarie all'aumento della popolazione? Che questo sia l'unico modo per sfamare le persone? Potrei comprare 5Kg di carne per meno di 20$ se volessi. A chi servono questi prezzi stracciati, quando poi ogni bambino compra il secondo ipod prima di arrivare alla scuola media? Senza sottolineare il fatto che in Africa si muore di fame.

In Europa le cose vanno un pochino meglio. Ma a volte le leggi comunitarie non si capisce se siano scritte per ovviare a questi problemi o per evitare di dare soldi alle societa' statunitensi (che hanno i brevetti per quasi tutte le tecnologie coinvolte...). Delle proprieta' intellettuali ne parlero' in un altro post, quando avro' finito di documentarmi.

In ogni caso in Italia le uova sono ancora marroni, e dall'autostrada si vedono ancora vacche e pecore. Ma chi dobbiamo ringraziare?

ps
http://www.factoryfarm.org/
http://www.sustainabletable.org/issues/

2 commenti:

Unknown ha detto...

Purtroppo non dobbiamo ringraziare nessuno, ma solo aspettare tristemente una decina di anni al massimo, il consueto ritardo della nostra americanizzazione (per ultimo la mania dei centri commerciali).

Elio ha detto...

Qui ci sono tante persone che cercano di ribellarsi. Vegan e vegetariani sono le frange piu' estreme. Sostenere gli allevamenti etici e la produzione biologica e' cosa alla portata di tutti. Il fatto che garantire un trattamento etico agli animali ed alle persone (vedi fair trade...) sia relegato ad un'informazione ed organizzazioni per certi versi "underground", e' veramente triste.